Dopo molto tempo torniamo con un report di stage sul campo!

L’occasione è delle più ghiotte e nonostante la distanza abbiamo potuto presenziare ad un bellissimo seminario tenuto da una bellissima persona oltre ad un Kendoka molto forte.
Stiamo parlando di Miyato Nobuyuki (Kyoshi 8°dan) venuto in Italia assieme Koyama Sensei nel 2013 e poi invitato varie volte da diversi club italiani per poterne apprezzare pienamente l’efficacia della sua didattica.

Assieme a Manuela e Maria Costanza di Rimini, ho intrapreso venerdì sera il lungo viaggio verso il Dynamic Dojo di La Loggia, storico dojo di arti marziali e sede del Seminario in questione organizzato dallo Shubukan Torino e l’ASD Shisei. Arriviamo in serata e troviamo una bella tavolata di kendoka impegnati tra pizza e birra. La gentilissima Laura Imperiale ci accompagna al dojo dove pernotterò assieme ad altri kendoka.

La mattina seguente si parte ed il Maestro illustra quello che sarà il tema di tutto il seminario: la mano sinistra.

Come ovvio che sia per chi pratica Kendo da ormai diverso tempo, certi concetti sono ampiamente noti ma sappiamo altrettanto bene che il “come” vengono comunicati può “accendere lampadine” per progredire nello studio di tutti i giorni nei propri dojo.

Andiamo quindi dritti ai punti che sono, almeno per me, stati illuminanti.

La mano sinistra è quella che ha il compito di muovere lo shinai, sia nel caricamento che nella discesa dello shinai verso l’obiettivo.
Il Maestro ha evidenziato quanto sia importante che il fulcro del movimento sia posizionato proprio nella mano sinistra e non a metà tsuka o sotto la tsuba, sulla mano destra.

La mobilità che il polso sinistro deve avere può essere accomunata a quella che occorre per poter palleggiare un pallone da basket.
Se il polso è bloccato il pallone non rimbalza. Se è rilassato possiamo controllarne i movimenti e fare un buon tenouchi.

Un ulteriore punto su cui Miyato sensei ha posto l’accento è stato il modo d’impugnare lo shinai con la mano destra.
Alcuni praticanti credono che la mano destra molto rilassata li porti a non eccedere in forza durante tutte le fasi del colpo,
Ma nel fare tenouchi vi è il rischio di stringere troppo lo shinai irrigidendo tutta la parte destra, sia il polso che il braccio ma soprattutto la spalla.
Quindi, mano destra rilassata ma non in modo esagerato. Con questo approccio ci si deve aspettare anche la correzione relativo alla testa che si sposta all’indietro al momento dell’impatto nel bersaglio.

Altrettanto importante è concentrarsi sul monomi affinché la postura rimanga corretta ed invariata durante tutta l’azione.
Qualunque cosa accada i nostri occhi devono guardare attraverso il monomi.

Il Maestro tra un esercizio e l’altro ha poi fatto un passaggio sulla respirazione che secondo noi merita di essere riportato.
Come essere umani possiamo inspirare sia dalla bocca che dal naso, ma l’effetto che si ha con l’uno o l’altro modo è differente nella pratica.
Respirare con la bocca permette sì di far entrare più aria nei polmoni, ma aumenta anche il rischio di irrigidimento della parte superiore del corpo (vedi spalle), pertanto è preferibile respirare col naso prima dell’esecuzione del colpo.

Il programma del weekend a La Loggia prevedeva anche l’allenamento della Nazionale Italia che ha avuto luogo in modo specifico nella mattinata di domenica.

Chi come noi non era coinvolto da quella sessione ha potuto apprezzare la lezione di Livio Lancini che ha proseguito il lavoro sui polsi applicandolo al do, in particolar modo sulla costruzione del Men Kaeshi Do.

Gli spunti su cui riflettere sono tanti ed occorreranno anni per vederne i risultati a seguito di tanto sudore ma le parole del Maestro a fine stage devono darci energia per proseguire con impegno sulla Via della Spada.

Posso insegnarvi la tecnica, ma la crescita nel Kendo dipende solo da voi

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